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Cibo 100% Made in Italy: da Foggia, parte la promozione in Usa, Canada e Messico

assocamerestero_1Foggia è stata la sede prescelta da Assocamerestero per l’evento di promozione e commercializzazione del cibo 100% Made in Italy in USA, Canada e Messico presso la Camera di Commercio di Foggia. Il Tema principale è: Il valore del territorio nella promozione all’estero del vero cibo italiano.

Molti gli interventi:: Fabio Porreca, Presidente CCIAA Foggia; Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale Assocamerestero; Fabrizio Lucentini, Direttore Generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi del Ministero dello Sviluppo Economico; Giorgio Mercuri, Presidente nazionale Fedagri; Milena Sinigaglia, Presidente D.A.Re. Puglia; Leonardo Di Gioia, Assessore all’Agricoltura Regione Puglia; Colomba Mongiello, vice presidente Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione Camera dei Deputati.assocamerestero_clemente

7,5 MILIONI DI EURO. Gli operatori esteri sono stati selezionati dalle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), parte attiva del progetto coordinato da Assocamerestero e orientato alla promozione strategica del cibo 100% Made in Italy, parte integrante della strategia di sostegno al settore agroalimentare varata da Parlamento e Governo per:

– favorire l’ingresso di prodotti italiani autentici e certificati nel mercato nordamericano e consolidare il posizionamento di quelli già presenti;

– educare i consumatori per un acquisto consapevole del cibo 100% Made in Italy;

– contrastare il fenomeno dell’italian sounding.

A tale scopo sono state messe a disposizione del sistema delle CCIE risorse finanziarie per un ammontare di 7.5 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Il primo anno di attività, ancora in corso, si articola in circa 50 eventi all’estero e in Italia, dove Assocamerestero opera con il supporto di AICIG, Sistema camerale italiano e Associazioni di categoria del settore agroalimentare. I target delle attività di promozione all’estero sono: importatori, distributori, responsabili acquisti catene alberghiere e specialty stores, chef, food blogger, giornalisti settore, nutrizionisti, testimonial e opinion leader legati al mondo food e wellness.

Fonte: Foggia Città Aperta

Fonte Video: Teledauna

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Caccia all’olio di qualità: 8 consigli per la stagione 2016

news-site-1013L’olio extravergine d’oliva è uno dei condimenti fondamentali della nostra dieta mediterranea, ma oggi non siamo sempre in grado di scegliere il prodotto giusto tra gli scaffali del supermercato, anche a causa dei recenti regolamenti europei che permettono la commercializzazione, nel nostro paese, di oli provenienti dall’estero senza la giusta trasparenza in etichetta.
A maggior ragione, poiché la campagna olearia appena cominciata (stagione 2016) si presenta davvero molto complicata, con un brusco calo della produzione e con una qualità non sempre elevata della materia prima e del prodotto finito.

In assoluta controtendenza due sole regioni italiane, Puglia e Calabria, con la prima che si attesta regione leader della produzione olivicola.

Dunque, con l’arrivo del nuovo olio, per comprare senza commettere errori bisogna saper scegliere con la giusta consapevolezza.

Ecco alcuni semplici consigli per non incappare in spiacevoli sorprese:

1. In vista di un’annata tanto complicata, è preferibile fare molta attenzione all’origine del prodotto, prediligendo le regioni o zone d’Italia che non hanno registrato cali nella produzione olivicola
2. Scegliere un produttore che abbia una filiera produttiva controllata e garantita, dall’origine della materia prima all’imbottigliamento
3. Controllare sulla confezione l’origine dell’olio extravergine d’oliva (indicazione obbligatoria per l’extravergine d’oliva)
4. La marca non indica la provenienza della materia prima. Non fatevi ingannare da loghi con riferimenti geografici
5. Per gli oli D.O.P. e I.G.P. è sempre obbligatorio indicare sull’etichetta l’origine.
6. Non esiste un prezzo base al di sotto del quale bisogna diffidare dell’olio che si sta comperando, ma è meglio non fidarsi degli oli con un prezzo molto inferiore rispetto a quello praticato all’origine
7. È obbligatorio scrivere l’anno di raccolta delle olive solo per l’extravergine italiano al 100% raccolto nella stessa stagione
8. L’unico modo per accertare la provenienza della materia prima è leggere attentamente l’etichetta.

Ed infine un consiglio che vale sempre e comunque.
Imparate a riconoscere la qualità con i vostri sensi: l’olio deve essere fruttato (sensazione che ricorda l’oliva sana e fresca, tendenzialmente acerba), amaro e piccante (caratteristiche estremamente positive in quanto legate ai polifenoli, sostanze che proteggono sia l’olio che le cellule dell’organismo umano dall’ossidazione e dall’invecchiamento).

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Le novità per l’etichetta dell’olio extra vergine di oliva per la prossima campagna olearia

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Chi non ha ancora realizzato le etichette per l’olio extra vergine di oliva dovrà tenere conto di due grandi novità che diverranno applicative dalla prossima campagna olearia: dichiarazione nutrizionale e termine minimo di conservazione.

La dichiarazione nutrizionale in etichetta in realtà non è una novità. La commissione europea ha di fatti sancito tale obbligatorietà già dal lontano 2011, stabilendo i valori obbligatori da indicare in etichetta:

– valore energetico
– grassi
– acidi grassi saturi
– carboidrati
– zuccheri
– proteine
– sale

La vera grande rivoluzione riguarda invece il termine minimo di conservazione, sancito dalla legge 122/2016 che stabilisce non solo l’obbligatorietà di quest’ultimo, ma anche le modalità di presentazione dello stesso. Possiamo distinguere due casi.

Nel caso di miscela di oli extra vergini di oliva di diverse campagne produttive (o di oli di provenienza diversa da quella nazionale) va inserito il semplice termine minimo di conservazione con la dicitura: „da consumarsi preferibilmente entro il“ quando la data comporta l’indicazione del giorno, oppure: „da consumarsi preferibilmente entro fine“ negli altri casi.

Nel caso di olio extra vergine di oliva 100% italiano e di una sola campagna olearia va indicata obbligatoriamente anche la campagna di produzione (la prossima campagna di produzione sarà la 2016/2017).
Di più, la campagna di produzione deve obbligatoriamente precedere il termine minimo di conservazione.

In questo modo il consumatore avrà sempre la possibilità di sapere qual è la provenienza dell’olio che acquista in modo chiaro e inequivocabile

di R. T.
pubblicato il 02 settembre 2016 in Strettamente Tecnico > L’arca olearia

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L’olio extravergine d’oliva moltiplica i benefici del pomodoro

Tutti conosciamo le qualità straordinarie del pomodoro e i benefici che questo alimento apporta al nostro organismo. news-fbInsieme ai frutti e vegetali di colore rosso, il pomodoro è in grado di potenziare la vista e di aumentare le difese immunitarie dell’organismo.
Inoltre è ricco di licopene, un potente antiossidante che contrasta naturalmente l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. Ma il pomodoro è soprattutto ricco di carotenoidi, dei preziosi pigmenti vegetali che stimolano la produzione di vitamina A nel nostro organismo e che proprio per questo dovrebbero essere presenti ogni giorno in una dieta sana ed equilibrata.
Purtroppo però non basta semplicemente mangiare ogni giorno frutta e verdura di colore rosso. Infatti la disponibilità e l’assorbimento di questi preziosi pigmenti dipende essenzialmente dal lavoro del nostro intestino.

Cosa fare dunque essere certi di assicurare al nostro organismo la giusta quantità di carotenoidi? Consumare maggiori quantità di olio extra vergine d’oliva. Una ricerca dell’Università del Massachusetts ha dimostrato infatti che l’olio extra vergine di oliva è in grado di moltiplicare, da quattro a cinque volte, la capacità del nostro corpo di assorbire i carotenoidi del pomodoro.

Attraverso un tratto gastrointestinale simulato (GIT) i ricercatori hanno verificato la biodisponibilità dei carotenoidi assunti tal quali, quindi crudi in insalata, oppure cotti. I valori erano rispettivamente di 8,18 e 11,85.Se però il pomodoro viene semplicemente condito, a crudo con olio extra vergine di oliva, la biobisponibilità aumenta a 32,3.In caso di cottura di pomodoro con olio extra vergine di oliva il valore di biodisponibilità è il massimo, 55,7.

 

Fonte teatronaturale.it 

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Cosa cambia dal 1° luglio 2016?

postFinalmente è stato compiuto un importante passo in avanti per la tutela dell’olio extravergine d’oliva italiano. Grazie infatti al decreto 103/2016 del Ministero delle politiche agricole, fortemente sostenuto da Coldiretti, dal 1 luglio 2016 sarà illegale mettere sulle bottiglie simboli che richiamino l’italianità se il prodotto non è stato ottenuto da olive coltivate su territorio nazionale. Un decreto che si aspettava da tempo e che tutela da una parte i consumatori, ai quali si dà la possibilità di scegliere consapevolmente, e dall’altra tutte le aziende che investono ogni giorno risorse ed energie nel Made in Italy certificato, tracciato e garantito.

I produttori che riporteranno “segni, figure o illustrazioni che possono evocare un’origine geografica diversa da quella indicata in etichetta” verranno sanzionati.

Per la prima volta viene sanzionato il Country sounding ovvero il fatto che sulla confezione vengano posti segni che richiamano un’origine geografica diversa da quella indicata in etichetta.

Non possiamo non essere soddisfatti di un atto legislativo che pone le basi per un consumo consapevole.

#leggeresempreletichetta

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