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Cosa cambia dal 1° luglio 2016?

postFinalmente è stato compiuto un importante passo in avanti per la tutela dell’olio extravergine d’oliva italiano. Grazie infatti al decreto 103/2016 del Ministero delle politiche agricole, fortemente sostenuto da Coldiretti, dal 1 luglio 2016 sarà illegale mettere sulle bottiglie simboli che richiamino l’italianità se il prodotto non è stato ottenuto da olive coltivate su territorio nazionale. Un decreto che si aspettava da tempo e che tutela da una parte i consumatori, ai quali si dà la possibilità di scegliere consapevolmente, e dall’altra tutte le aziende che investono ogni giorno risorse ed energie nel Made in Italy certificato, tracciato e garantito.

I produttori che riporteranno “segni, figure o illustrazioni che possono evocare un’origine geografica diversa da quella indicata in etichetta” verranno sanzionati.

Per la prima volta viene sanzionato il Country sounding ovvero il fatto che sulla confezione vengano posti segni che richiamano un’origine geografica diversa da quella indicata in etichetta.

Non possiamo non essere soddisfatti di un atto legislativo che pone le basi per un consumo consapevole.

#leggeresempreletichetta

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Cosa serve per acquistare un olio di qualità? La Matematica.

reprovados_matemticaSecondo l’ultimo rapporto Unaprol “Olio extra vergine di oliva italiano e consumatore mondiale» elaborato da Ixè, il 54% degli acquirenti di olio extra vergine d’oliva all’estero è puntualmente ingannato dalla presenza della bandiera italiana sull’etichetta del prodotto.
In pratica 1 consumatore su due, non leggendo attentamente l’etichetta del prodotto che acquista, associa la bandiera italiana alla provenienza dell’olio, subendo una vera e propria frode commerciale.
Non solo. Nel corso del 2015 le frodi nel settore degli olii e dei grassi sono quadruplicate, con un incremento record del valore totale dei sequestri del 278% rispetto all’anno precedente.

Come difendersi dunque dai soliti furbetti ed essere certi di acquistare un prodotto di qualità?

Oltre ai buoni propositi legati all’esigenza di realizzare delle etichette “narranti” più facilmente leggibili, decifrabili dai consumatori e da affiancare alle cosiddette etichette legali, come sostiene la Fondazione Slow Food, una soluzione sicuramente più scientifica e meno soggetta ad interpretazione, ci viene fornita dalla matematica.

Uno studio pilota del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze sulla tracciabilità GEOEVO (geolocalizzazione dell’eolio extravergine d’oliva) dell’olio extravergine d’oliva, sta sviluppando un algoritmo matematico in grado svelare il vero luogo d’origine dell’olio extravergine d’oliva.

Grazie a questo algoritmo sarà possibile verificare la provenienza di un campione d’olio in funzione delle sue componenti geochimiche. Ogni territorio, infatti, presenta delle caratteristiche mineralogiche ben definite e conosciute ai ricercatori; tra queste assumono particolare rilevanza gli elementi chimici presenti nell’ambiente e biodisponibili nel suolo. Attraverso una serie di analisi su campioni di olio e di suolo, sarà individuata la concentrazione e la natura degli elementi in traccia nell’olio e nei suoli per costruire un database e un modello matematico in grado di predire — con ragionevole certezza — da quale territorio proviene un determinato olio.
In questo modo il consumatore avrà la certezza della provenienza dell’olio che acquista e sarà quindi decisamente più semplice difendersi dalle frodi.

Augurandoci che la teoria diventi presto realtà, per il momento non possiamo che difenderci in un unico modo contro le frodi alimentare: LEGGERE ATTENTAMENTE L’ETICHETTA.

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Olio Extra vergine d’Oliva 100% Italiano simbolo della Settimana della Prevenzione Oncologica

Dal 13 al 21 Marzo si celebra la XV Edizione della Settimana della Prevenzione Oncologica, istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Quest’anno la campagna, che vede come testimonial l’artista Anna Tatangelo, ha come obiettivo informare e sensibilizzare la popolazione in generale – e in particolare le giovani generazioni, sul ruolo fondamentale che la sana alimentazione ed un corretto stile di vita hanno nella prevenzione dei Tumori. Indiscusso principe della dieta mediterranea, l’Olio extra vergine d’oliva 100% italiano, diventa simbolo ed espressione della Settimana per la Prevenzione.

Secondo recenti proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dello UK Health Forum presentate al Congresso Europeo sull’Obesità ECO 2015 di Praga dello scorso Maggio 2015, in Italia, un bambino su 10 con meno di 5 anni risulta obeso, molto spesso a causa dello stile di vita dei genitori. Purtroppo un bambino obeso, sarà un adulto malato. E’ quindi fondamentale educare i più giovani e sensibilizzarli su quanto sia fondamentale condurre una vita regolare e mangiare bene. Per questo la LILT-  Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori — è impegnata, con il MIUR, nelle scuole con progetti di educazione ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione.

Oggi più che mai, è importante sapersi nutrire con una dieta ricca di frutta fresca, di verdura e povera di grassi, qual è la Dieta Mediterranea, come sempre “regina della prevenzione”. Non a caso, infatti, nel 2010 è stata riconosciuta dall’ UNESCO “patrimonio immateriale dell’umanità” e la LILT, con la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, ne condivide e ne celebra l’eccellenza e i valori. Il tutto, avuto particolare riguardo all’elemento principe della dieta mediterranea, nonché simbolo della SNPO: l’olio extra vergine di oliva. Anticamente definito “oro verde”, è oggi più che mai “prezioso” per le sue qualità protettive nei confronti dei vari tipi di tumore, grazie alle sue indiscusse caratteristiche nutrizionali ed organolettiche.

 

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#SalviamoilNostroOlio

Gentili Clienti,

diamo seguito alla notizia apparsa in queste ore relativa alla decisione dell’Europarlamento di approvare l’accordo per l’importazione di una quota aggiuntiva molto importante di olio tunisino senza alcun dazio, comunicando che tale scelta politica non cambierà in nessun modo l’attuale criterio di selezione ed approvvigionamento aziendale; da sempre incentrato alla ricerca solo delle migliori qualità di prodotto.

Riteniamo questa decisione un’ulteriore rischio in materia di truffe ai consumatori oltre che un “colpo basso” inferto al già sofferente settore della produzione olivicola italiana.

Per tale ragione, l’Olearia Clemente così come fatto fino ad ora, continuerà a non effettuare nessun acquisto di questa tipologia di prodotto.

L’occasione è gradita per salutare cordialmente.

Michele Clemente

#SalviamoilNostroOlio

salviamoilnostroolio

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Le verdure fritte più salutari di quelle bollite

ricetta-fritturaCi credereste mai? Ebbene oggi prove empiriche e studi scientifici dimostrano chiaramente che i vegetali fritti nell’Olio Extra Vergine d’Oliva sono più salutari di quelli bolliti.
La Ricerca, pubblicata sulla rivista Food Chemistry, è frutto di due importanti poli universitari, l’Università di Granada (Spagna) e il Centro Universitario del Sur di Jalisco (Messico). I ricercatori affermano che la frittura in Olio Extra Vergine sia in grado di migliorare l’apporto nutrizionale degli ortaggi trasferendo alle verdure i preziosi fenoli presenti nell’olio.
I ricercatori hanno studiato l’effetto delle diverse modalità di cottura su quattro ortaggi: patate, zucche, pomodori e melanzane. Dopo averli mondati e tagliati a cubetti, gli studiosi ne hanno cucinato una parte fritti nell’olio extravergine d’oliva, una parte bolliti e la restante parte cotti con un misto di acqua e olio. Terminato il processo di cottura, si è passati all’analisi dei valori nutrizionali delle tre pietanze, con particolare attenzione alla capacità antiossidante degli ortaggi post cottura e il relativo contenuto di composti fenolici – sostanze ben note per la capacità di prevenire malattie degenerative come il cancro, il diabete e degenerazione maculare.
Il risultato?
Tutti i metodi di cottura hanno aumentato la capacità antiossidante degli ortaggi, ma solo la frittura ha aumentato significativamente il numero di fenoli vegetali, che si sono di fatto trasferiti dall’olio alle verdure.
“Impiegare l’olio come mezzo di trasferimento del calore aumenta la quantità di composti fenolici presenti nei vegetali, rispetto a quanto si verifica ricorrendo ad altri metodi di cottura, come la bollitura, dove il trasferimento di calore avviene attraverso l’acqua — spiega Cristina Samaniego Sánchez, uno degli autori dello studio -. Pertanto, possiamo affermare che la frittura è il metodo che produce i maggiori aumenti nella frazione fenolica, cioè determina un miglioramento attraverso il processo di cottura”.
La condizione irrinunciabile per mantenere la validità di questa scoperta è che la frittura sia fatta in olio EXTRA VERGINE DI OLIVA, senza dubbio alcuno il più salutare degli olii presenti sul mercato.

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