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Archives for Hовости

L’Olio Clemente? Etichetta Onesta e Olio 100% Italiano

post-sitoLa correttezza dell’etichetta nell’olio extravergine d’oliva.

Il contenuto delle bottiglie di olio extravergine d’oliva italiano corrisponde a quanto dichiarato in etichetta?

La trasmissione Rai MI MANDA RAI TRE durante il servizio della puntata andata in onda Giovedì 23 Febbraio 2017 ha selezionato 20 Oli presenti sugli scaffali dei supermercati italiani e inviati successivamente all’istituto di ricerca CNR.

L’istituto, attraverso approfondite analisi, ha riconosciuto l’Olio Clemente Italiano (Masserie del Parco) un Olio 100% Italiano, così come indicato in etichetta, nominandolo per l’occasione un prodotto Onesto.

Un risultato che ripaga dell’impegno che da sempre la nostra azienda mette nel proprio lavoro, con l’intento di garantire un prodotto genuino e di alta qualità, il tutto senza intermediari, coltivando negli anni un rapporto di fiducia con il consumatore, che parta naturalmente dalla veridicità dell’etichetta dei propri prodotti.

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IPPOCRATE non sbagliava

post-sitoOlio Extravergine d’Oliva: un alimento che allunga la vita.

Grazie alle innumerevoli sostanze benefiche contenute, L’Olio Extra vergine di oliva ha la virtù di avere proprietà preventive e terapeutiche contro numerose malattie;

Esso infatti è adatto per:

1. Ridurre il Colesterolo cattivo LDL
2. Aumentare il Colesterolo buono HDL
3. Abbassa i trigliceridi nel sangue
4. Previene L’arteriosclerosi, ossia l’indurimento dei vasi sanguigni
5. fa bene al cuore
6. Nutre la pelle donando lucentezza e morbidezza di aspetto vellutato tipico della giovane età.
7. Nutre e protegge i Capelli donando Lucentezza e previene le doppie punte.
8. Pur essendo un Grasso, favorisce la perdita di grasso corporeo perché attiva le PPAR-Gamma che sono dei recettori cellulari che stimolano la lipolisi
9. Ottimizza e regola la secrezione di ormoni steroidei
10. Spegne la fame per molte ore, perché attiva la Colecistochinina (CCK)
11. Ha un’azione Benefica Antiossidante e quindi contrasta l’invecchiamento cellulare
12. Ha un’azione ANTI-INFIAMMATORIA grazie alla presenza di OLEOCANTALE una molecola simile all’ IBUPROFENE … Infatti i Medici dell’antica Grecia e dell’impero Romano usava spalmare sulla pelle delle zone dolenti dei loro pazienti dell’Olio Extra vergine di oliva tiepido per spegnere il dolore …proprio come oggi facciamo noi con le pomate Antidolorifiche.
13. Favorisce la secrezione Biliare utilissimo per la disintossicazione in quanto il corpo si depura espellendo le tossine che giungono al Fegato tramite la BILE.
14. Usato come condimento nei cibi e minestre contribuisce ad abbassare l’indice Glicemico del pasto, contribuendo quindi a stabilizzare la glicemia post-prandiale e prevenire e/o tenere sotto controllo il Diabete mellito di tipo 2.
15. Rinforza in sistema immunitario innato e specifico.
16. Contiene Vitamina-E, Beta-carotene, Squalene e Terpeni che sono dei potenti anti-ossidanti, anti-invecchiamento e con qualche proprietà antitumorale.

Fonte Dottor Liborio Quinto Tecnologo Alimentare 

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Olearia Clemente vince il test degli Extravergine

extravergine_azienda_1Ci risiamo: extravergine di nome ma non di fatto. Sei dei 12 prodotti analizzati dalla trasmisione Patti Chiari della tv svizzera Rsi  “Lo scivolone degli extravergini” sono  risultati alla prova di assaggio dei semplici vergini, ovvero la metà delle bottiglie promettevano una qualità maggiore di quella che in realtà mantenevano in bottiglia. E a distanza di circa un anno dall’inchiesta del Test-Salvagente che squarciò il velo sul falso extravergine, il nuovo verdetto ha declassato a semplici vergini i lotti analizzati del Carapelli Classico, Bertolli Originale, Filippo Berio e De Cecco Classico perchè risultati difettati alla prova di assaggio del panel test. Gli altri due marchi bocciati, Olivana e M-Budget, non sono venduti in Italia.

E gli altri oli analizzati? Sono risultati conformi, ovvero extravergini e, tra quelli venduti anche in Italia, a salire sul podio sono stati il Gran Delizia Igp Toscano e il Monini Classico mentre a vincere il test è stato l’extravergine Sabo 100% Italiano, imbottigliato da un’azienda ticinese, prodotto con materia prima della pugliese Olearia Clemente. Risultato conforme ai parametri organolettici dell’extravergine anche il PrimaDonna venduto da Lidl, il Bio Natur Plus (100% Dop umbro) e il Qualité&Prix della Coop svizzera.

DOPPIA PROVA DI ASSAGGIO

Patti Chiari, trasmissione leader nella difesa dei consumatori in Svizzera, ha sottoposto i campioni a due analisi organolettiche e a una chimica. Gli oli sono stati fatti assaggiare a Zurigo dall’unico panel test svizzero riconosciuto dal Coi, il Comitato oleolicolo internazionale, e poi anche dal comitato di assaggio ufficiale dell’olio Dop Chianti in Toscana e i risultatisono risultati essere pressoché identici: bocciati in entrambi i casi Carapelli, De Cecco e Berio; promossiinvece il Sabo, il Monini e il Gran Delizia.

Gli oli sono stati poi analizzati chimicamente dal laboratorio chimico ValorItalia (Sambuca Val di Pesa) sempre in Toscana e i risultati hanno fatto emergere due aspetti: tutti e 12 gli oli testati sono risultati in linea con i parametri di legge chimici previsti per l’extravergine, ma quelli bocciati dal panel test avevano una quantità di biofenoli (sostanze importanti che indicano la qualità del prodotto seppur non normate dalla legge) molto bassarispetto a quelle degli oli che si sono aggiudicate i giudizi finali migliori. Una prova ancora di più dell’assoluta validità del panel test più volte messa in discussione dagli stessi imbottigliatori.

Le aziende hanno replicato alla trasmissione Patti Chiari confermando la conformità dei loro extrevergineattraverso i responsi di altrettanti panel test. Tuttavia i risultati delle due commissioni di assaggio e il responso analitico del laboratorio chimico fanno concludere gli autori della trasmissione che ancora una volta per l’extravergine l’inganno al consumatore è sempre dietro l’angolo.

Fonte: testmagazine.it
 
 

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La grande truffa dell’olio d’oliva tunisino sulle nostre tavole? Ecco come non farci truffare

post-siteQuest’anno – sia nei frantoi, sia in bottiglia – l’olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 8 Euro al litro. Chi vi vende olio extra vergine a 4-5 Euro al litro nei frantoi o in bottiglia non vi sta facendo un favore… Sappiate che quest’anno – ma guarda che caso! – il Parlamento Europeo ha consentito alle multinazionali che operano in Tunisia di piazzare in Europa 90 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino. E sappiate, anche, che in Tunisia, con molta probabilità, utilizzano pesticidi che l’Italia ha bandito tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 del secolo passato perché dannosi per la salute umana. Quest’anno, con l’olio d’oliva, fate molta, ma molta attenzione

Che olio d’oliva extra vergine circola oggi in Sicilia? Novembre è il mese dell’olio ‘nuovo’, l’extra vergine che si va ad acquistare a bocca di frantoio (cioè nei frantoi). Solo che, quest’anno, la produzione di olive registra un tracollo. Un tempo sarebbe stata chiamata in causa l’annata di ‘scarica’. Ma ormai, con le odierne tecniche agronomiche, l’alternanza tra annate di ‘carica’ (molto produttive) e di ‘scarica’ (poco produttive) è quasi del tutto scomparsa. Qua e là sono stati segnalati attacchi di ‘Mosca dell’olivo’ (un insetto) e di ‘Lebbra dell’olivo’ (un fungo). Ma i problemi, quest’anno, li ha creati il clima, che ha più che dimezzato la produzione di olive rispetto allo scorso anno (ci sono zone della nostra Isola dove è andata perduta il 70-80% della produzione di olive),

Da qui la domanda: che olio d’oliva extra vergine circola, in questo momento, in Sicilia?

Scriviamo olio d’oliva extra vergine per evitare confusione, perché la dizione olio d’oliva indica sì, genericamente, l’olio che si ricava dalle drupe di questo albero, ma indica anche una categoria di questo prodotto meno qualitativo dell’extra vergine.

Ma, nomenclatura a parte, quest’anno, con l’olio d’oliva extra vergine c’è da stare molto, ma molto attenti. Lo scorso anno la produzione di olive è stata da record. E un extra vergine di buona qualità si acquistava, a bocca di frantoio, a 4-4,5 Euro al litro-chilo. Lo stesso prezzo, bene o male, per l’extra vergine in bottiglia (non tenendo conto degli extra vergine più pregiati – per esempio quelli dell’Etna – che costano molto di più).

Quest’anno, a bocca di frantoio, il vero olio d’oliva extra vergine non può essere venduto a meno di 7-8 Euro al litro (e in certe aree della Sicilia anche di più).

Se ne deve dedurre che chi, oggi, nei frantoi, vende olio extra vergine a 4-5 Euro al litro, o vi sta facendo un regalo, o vi sta vendendo un prodotto che arriva da chissà dove o fatto con olive che arrivano da chissà dove.

Per l’extra vergine imbottigliato il discorso è un po’ diverso: un po’ diverso, ma non molto diverso. Perché per l’extra vergine imbottigliato possono sempre dire che stanno vendendo l’olio dello scorso anno. Visto – come già accennato – che la produzione, lo scorso anno, è stata abbondante, potrebbe anche essere vero. Ma questo fino a dicembre, gennaio. Andando avanti con i mesi tale tesi diventa sempre meno credibile.

Insomma, per dirla in breve, in giro, di olio extra vergine vero, quest’anno, ce n’è veramente poco.

Al crollo della produzione si associa – ma guarda che combinazione! – l’invasione di olio d’oliva tunisino.

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Allarme Coldiretti: scorte olio italiano per soli 6 mesi

news-site-coldirettiÈ quanto afferma la Coldiretti che in questi giorni sta promuovendo diverse iniziative nelle principali piazze italiane per aiutare i consumatori a fare scelte d’acquisto consapevoli.

Infatti il significativo calo della produzione olivicola italiana, che si riflette anche sull’andamento produttivo mondiale, aumenta di fatto il rischio di frodi a danno dell’ignaro consumatore.

Secondo la Coldiretti in 2 casi su 3 le bottiglie che troviamo al supermercato contengono prodotto straniero proveniente per oltre il 60% dalla Spagna, il 25% dalla Grecia ma per quasi il 10% da un paese extracomunitario come la Tunisia.

Gli oli di oliva stranieri – precisa la Coldiretti –percorrono centinaia di chilometri in nave e/o in autobotti che non solo contribuiscono all’emissione di CO2 nell’atmosfera, ma proprio per le condizioni di trasporto si degradano. Gli oli di importazione vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posta dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi fortemente ingannevoli che richiamano all’italianità.

Per difendersi bisognerebbe fare la spesa con una lente d’ingrandimento o almeno ricordare qualche piccolo consiglio https://www.oleariaclemente.it/news/caccia-allolio-qualita-8-consigli-la-stagione-2016-2/.

Infine attenzione al finto olio extravergine, l’olio d’oliva deodorato, un olio di bassissima qualità ottenuto con la rettifica di olio non commestibile mediante composti chimici. Quest’olio, decisamente economico, non ha alcun obbligo di riportare in etichetta informazioni sul metodo di lavorazione.

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